Maladaptive Daydreaming (MD) e i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD)

 

Questo articolo esamina la possibile relazione tra Autismo e Maladaptive daydreaming.                   
Attraverso l’analisi di uno studio condotto da West e colleghi su due campioni (persone con diagnosi di autismo e persone che si riconoscono nell’MD), emerge che il 43% delle persone autistiche soddisfa i criteri diagnostici dell’MD, mentre solo il 12% dei probabili MD soddisfa i criteri per l’Autismo.

Vengono poi evidenziati gli aspetti comuni tra le due condizioni, quali la solitudine, le difficoltà di regolazione emotiva e la presenza di movimenti motori ripetitivi. Tuttavia le capacità immaginative possono variare notevolmente nelle persone autistiche. L’iper-focalizzazione tipica dell’autismo può inoltre riguardare molteplici interessi, a differenza dell’MD che coinvolge prevalentemente l’attività di fantasia.

Dunque, sebbene vi siano alcune somiglianze, le due condizioni presentano anche differenze significative riguardo la modalità ed il contenuto dell’immaginazione. 

Le informazioni presenti in questo articolo sono tratte in buona parte dalla pagina di divulgazione scientifica libera de The International Consortium for Maladaptive Daydreaming Research (ICMDR)

Cos’è l’autismo?

I disturbi dello spettro autistico sono un insieme di disturbi del Neurosviluppo, le cui caratteristiche principali sono: iper-focalizzazione su interessi ristretti, comportamenti ripetitivi e stereotipie, difficoltà nell’area del linguaggio e della comunicazione e nell’interazione sociale.

Le persone autistiche spesso affrontano difficoltà nel creare e mantenere relazioni sociali, con possibilità di sperimentare isolamento sociale e senso di solitudine.

 

Cosa significa “spettro” dell’autismo?

Nell’ASD il livello di intensità e il modo in cui si manifesta la sindrome possono variare moltissimo da persona a persona, rendendo ogni persona unica nelle sue caratteristiche.

 

 

Cosa ci dice la ricerca scientifica?

Una ricerca condotta da West e colleghi (2022) indaga la comorbidità tra ASD e MD. 
Sono stati analizzati due differenti campioni: un campione con persone nello spettro dell’autismo e un campione di probabili MDers. Dai risultati è emerso che:

  • Il 43% delle persone autistiche soddisfa i criteri diagnostici proposti per il Maladaptive Daydreaming, 
  • Il 12% delle persone con MD soddisfa i criteri per il disturbo dello spettro autistico (ASD).

Questo significa che è molto più comune che le persone con diagnosi di ASD manifestino anche i comportamenti tipici dell’MD; mentre è più difficile che tra i MDers vi siano persone che rientrino nella diagnosi di ASD.

Tuttavia, sia questo studio che le ricerche successive hanno evidenziato come le abilità immaginative possano variare moltissimo negli individui autistici. L’esperienza immersiva di daydreaming avviene nelle persone con l’ASD se è accompagnata da: solitudine, difficoltà nella regolazione emotiva, movimenti ripetitivi. Senza tali variabili infatti, l’autismo (ASD) correla negativamente con l’esperienza dell’MD, suggerendo una minore attività di daydreaming in generale. Un’evidenza che va a conferma di diversi studi che hanno sottolineato come le capacità immaginative dell’ASD siano limitate.

La connessione più forte tra ASD ed MD la si riscontra quindi negli aspetti di solitudine, difficoltà nella regolazione emotiva e nella presenza di movimenti ripetitivi. Nei casi in cui sono presenti entrambe le condizioni, si riscontra un maggiore livello di difficoltà in tali ambiti.

 

I risultati dello studio mostrano come l’MD potrebbe sorgere come strategia di coping nelle persone con una particolare propensione all’immaginazione,  per riuscire ad affrontare le sfide tipiche dell’ASD, ovvero le difficoltà nella comunicazione, nell’interazione sociale, l’ipersensibilità, la difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni. 
Tuttavia, resta ancora non chiaro se l’MD si sviluppi nelle persone autistiche proprio a causa di tali difficoltà, o se invece tali disagi possano essere una conseguenza di un continuo ritiro dalla realtà. 

 

Attenzione!

La lettura di questo articolo non va sostituita con il parere di un professionista.
Ogni caso è differente e non è possibile fare un’autodiagnosi. E’ importante tenere a mente che questi risultati si riferiscono ad uno studio nello specifico.  La letteratura a riguardo è in progressivo aggiornamento.

 

Aspetti simili tra MD e ASD

ASD ed MD: Somiglianze e Differenze

Come abbiamo visto, sia nell’MD che nell’ASD sono presenti alcuni elementi in comune, ma quali sono invece le differenze?

L’uso del Daydreaming

Diversi studi suggeriscono che nell’ASD vi sia una tendenza ad utilizzare l’immaginazione immersiva, non tanto per soddisfare il bisogno di relazioni interpersonali, come avviene per l’MD, quanto più per elaborare informazioni, ad esempio comprendere frasi e risolvere enigmi percettivi. Le esperienze di immaginazione nell’ASD consentono agli individui di essere creativi ed elaborare informazioni in uno spazio mentale, distante dalle pressioni delle interazioni sociali reali e dalle aspettative. Il sognare ad occhi aperti può, quindi, offrire uno spazio sicuro e prevedibile per esplorare emozioni, scenari sociali e identità.

I movimenti ripetitivi e l’iper-focalizzazione 

Un altro aspetto importante riguarda i movimenti ripetitivi. La stereotipia motoria è un comportamento ripetitivo associato all’autismo e può coinvolgere diverse parti del corpo. 

 Nel caso del’MD (senza ASD) i movimenti ripetitivi sono circoscritti all’esperienza di daydreaming e, a differenza di altri disturbi che includono movimenti motori ripetitivi, nell’MD non vi è una difficoltà nel bloccare i movimenti motori, ma è il desiderio di immergersi nella fantasia a risultare incontrollabile. Alcune persone con MD riferiscono di utilizzare movimenti ripetitivi stereotipati (ad esempio, dondolare, girare, camminare) durante la fantasia, per indurre e mantenere quell’intensità emotiva tipica dell’immersione profonda. Il movimento deve in qualche modo riuscire a corrispondere al livello di investimento emotivo richiesto dalla fantasia. 

Nel caso nell’ASD si tende ad essere fortemente coinvolti da interessi specifici, che possono essere molto intensi e con un alto grado di coinvolgimento. Questo può conseguire in una difficoltà di interruzione dell’attività su cui si è focalizzati e può provocare delle interferenze con altre attività. L’immersione è tanto intensa che comporta una diminuzione della consapevolezza di sé e dell’ambiente e viene talvolta descritta come “iper-focalizzazione“.

Questa caratteristica presenta somiglianze con ciò che accade durante gli episodi di immaginazione immersiva e profonda tipica dell’MD.  Le persone con MD, infatti, riferiscono che il fantasticare, non solo interferisca con le altre attività quotidiane, ma provochi anche difficoltà di interruzione della stessa. Quando ciò diventa inevitabile a causa di fattori esterni, può provocare un senso di angoscia.  

A differenza dell’MD, l’iper-focalizzazione nell’ASD può quindi riguardare anche altre attività, diverse dal fantasticare.

Infine, è raro che persone con MD (senza ASD) riportino di essere particolarmente coinvolte nell’interesse verso oggetti specifici, verso la texture di alcune superfici, la necessità di mantenere routine, vestiti, pasti, arredi…  sempre immutati. 

 

Conclusioni

Ad oggi, con le informazioni a nostra disposizione è possibile dunque evidenziare come gli elementi comuni tra Maladaptive Daydreaming e Disturbi dello spettro autistico possano essere individuati in tre aspetti principali:

  • Solitudine
  • Difficoltà nella regolazione emotiva
  • Movimenti motori ripetitivi

Un altro elemento importante che salta fuori è la grande varietà rispetto all’esperienza di immaginazione nell’ASD, tale questione infatti rende più complesso poter indagare nello specifico modalità, contenuto e scopi delle fantasie, proprio a causa dell’eterogeneità con cui si manifesta la condizione sulla popolazione con diagnosi ASD. 

Gli aspetti che invece sono più facilmente riconoscibili come differenze tra ASD ed MD (nel caso in cui non siano presenti entrambi) riguardano l’area di interesse. Se nell’ASD l’iper-focalizzazione e gli interessi specifici possono essere diretti su più oggetti/attività, nel caso dell’MD le manifestazioni di tali comportamenti si limitano all‘attività di daydreaming

Sono altresì, necessari ulteriori studi per chiarire la relazione tra Autismo e Maladaptive Daydreaming.

 

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