Maladaptive Daydreaming e industria culturale: una tesi di laurea

Ho deciso di scrivere una tesi di laurea partendo da queste considerazioni.

Ho bisogno anche del tuo contributo: all’interno del forum troverai una sezione nella quale puoi rispondere alle mie domande per completarla.

La società contemporanea, con le sue tecnologie e innovazioni, corre sempre più veloce e in uno spasmodico progresso ci impone ritmi sempre più stressanti.
Tutto deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Siamo sempre alla ricerca della perfezione in ogni ambito e non ci accontentiamo mai.
E cosi come treni in corsa senza una meta precisa, viaggiamo senza fermarci mai.
Non c’è posto per chi vuole rallentare, per chi non riesce a stare al passo, per chi vuole tornare indietro.
I ritmi frenetici, associati a modelli sempre più irraggiungibili creati dall’industria dei media, portano sempre più spesso le persone a cercare qualcosa che permetta loro di evadere dalla realtà e di distrarsi dagli impegni quotidiani.
Sono tante le forme di evasione che ci propone l’industria culturale, come: il cinema, la televisione, i libri, i social, l’arte e la musica.
Tutte queste forme di intrattenimento sono ad oggi fondamentali e sono entrate, negli anni, sempre più nella vita quotidiana delle persone. Pensiamo a quando per recarci al lavoro ascoltiamo la radio o la musica, oppure in pausa pranzo apriamo i social come instagram e tik-tok, o quando alla sera dopo cena ci sediamo sul divano a guardare un film.
Tutto questo, in una situazione di normalità, permette di staccare la mente dalle preoccupazioni per qualche ora, prima di ritornare ai pensieri della vita di tutti i giorni.
Ma cosa succede a quelli che non riescono a stare al passo con i ritmi della società? cosa succede quindi a quelli che si fermano? a quelli che per difendersi dal mondo esterno, si dissociano totalmente dalla realtà? a quelli che si rifugiano in un mondo di fantasie, in un mondo ideale, come quello che si vede nei film, o si legge nei libri?
la seguente tesi si pone come obiettivo quello di analizzare più approfonditamente come questi stimoli, che ci permettono di evadere dalla realtà, in alcuni casi particolari portano alla creazione di disturbi psicologici, prendendo come caso studio il disturbo dissociativo noto come Maladaptive Daydreaming o, in italiano,  Disturbo da fantasia compulsiva.
La tesi partirà da una prima spiegazione di come la scienza è arrivata a comprendere, attraverso la scoperta dei neuroni specchio, ciò che sta alla base del coinvolgimento emotivo e dell’empatia.
Successivamente la riflessione punterà a come il mondo dell’industria culturale, ha creato sempre più prodotti di intrattenimento che distorcono la percezione della realtà e come questi abbiano molto a che fare con il Maladaptive Daydreaming.
Verranno analizzate più approfonditamente una serie di esperienze personali vissute da persone che soffrono di questo disturbo dissociativo, e si porrà in relazione la comunicazione, intesa come sistema che crea attrazioni verso una realtà sempre più irraggiungibile, con gli effetti “negativi” che essa produce in alcuni casi.

                                                                                                                      Alice Landi

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