I sintomi del maladaptive daydreaming

Come si manifesta il maladaptive daydreaming?

In questa pagina puoi scoprire quali sono i sintomi del maladaptive daydreaming.

Non necessariamente chi sogna ad occhi aperti in modo maladattivo mostra tutti questi sintomi contemporaneamente, ma ne ha la maggior parte. 

 

 

 

Elenco dei sintomi più comuni del maladaptive daydreaming

  • Prolungati periodi della giornata dedicati a fantasticare.
  • Le fantasie sono spesso molto elaborate e dettagliate, simili ad un romanzo o un film.
  • Estrema difficoltà a smettere di fantasticare o incontrollabile desiderio di riprendere a fantasticare dopo un’interruzione, paragonabili ad una dipendenza da alcol o droga.
  • Difficoltà ad addormentarsi a causa del flusso di fantasie che non si riesce/vuole interrompere e per lo stesso motivo difficoltà ad alzarsi la mattina.
  • Film, musica, videogiochi, libri o simili che innescano nuove fantasie.
  • Movimenti ripetitivi sono presenti in molti sognatori compulsivi ma non in tutti, come camminare su e giù, dondolarsi, manipolare in modo ripetitivo un oggetto, come in uno stato di auto-ipnosi.
  • Mimica facciale e corporea che segue il sogno ad occhi aperti: il sognatore può trovarsi a ridere o piangere o parlare come i personaggi della sua fantasia.
  • Difficoltà nella vita quotidiana a causa delle fantasie. Il sognatore può trascurare alcune attività basilari, come mangiare o lavarsi, o non riesce a svolgere determinati compiti che si è prefisso a causa del tempo speso nella fantasia. In altre parole, il disturbo da fantasia compulsiva interferisce con il normale svolgimento della vita di tutti i giorni.

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Cosa accade a chi soffre di maladaptive daydreaming

Il disturbo da fantasia compulsiva è una vera e propria dipendenza con un forte impatto negativo sulla vita della persona che ne soffre. 

maladaptive daydreaming vita parallela

Le fantasie si manifestano in molti modi. Il sognatore vive una o più vite immaginarie parallele, può rivivere più volte una fantasia simile, o avere una seconda vita, completamente immaginaria. 

L’aspetto fondamentale da comprendere è l’intensità emotiva con cui queste persone vivono i loro sogni. Infatti, esse spesso sono emotivamente legate ai propri personaggi immaginari, per i quali provano sentimenti profondi di amore, amicizia o odio. La storia inventata diventa pertanto può diventare più emotivamente coinvolgente della vita reale.

 

Il senso di vergogna

Tuttavia esse provano spesso vergogna per la loro condizione e si guardano bene dal mostrare all’esterno l’esistenza di tali fantasie. Perciò preferiscono rimanere da sole per fantasticare con più libertà e si imbarazzano se sorprese nell’atto di sognare, specie se era presente una mimica corporea del sogno.

I triggers

Alcuni sognatori usano volontariamente la musica per innescare e favorire il sogno. Vi sono anche altri mezzi, come videogiochi o libri o film, ma la musica sembra essere il più comune. In inglese si usa il termine “triggers” (innesco, grilletto, detonatore, causa scatenante) per indicare questi mezzi. In questo sito mi riferirò ad essi con il termine di “inneschi”.

L’impatto con la realtà

Il “risveglio” dal sogno può essere molto problematico. Alcuni sognatori compulsivi hanno riportato la presenza di sintomi di leggero malessere fisico, come vertigini o mal di testa, altri sintomi di malessere psicologico, come ansia, senso di vuoto interiore, vergogna, colpa.


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